Economia

Superbonus 110%, il mercato “frigge” ma attenti alle scottature

Il mercato dell’edilizia è in effervescenza, “frigge” come dice qualcuno. Mai come negli ultimi quindici anni c’è stata una simile situazione: lo dicono i dati che vedono l’edilizia per l’appunto segnare buoni incrementi in un panorama piuttosto debole, ma lo dicono, molto più prosaicamente, gli operatori, le imprese, le aziende e gli artigiani che a titolo diverso lavorano nel settore: l’edilizia sta tirando.
Va da sé che la gran parte del merito di questa situazione, almeno per ora, va agli incentivi fiscali varati per mettere in sicurezza sismica e riqualificazione energetica gli edifici. E’ il superbonus 110% grazie al quale si può intervenire sulla propria abitazione o su un condominio avendo la defiscalizzazione dei costi sostenuti rientranti nei benefici. E’ evidente che si tratta di una situazione assolutamente anomala, mai registrata sin qui: lo Stato di fatto paga la ristrutturazione di casa vostra. E quindi, dopo una qualche incertezza legata anche alle norme di non facile interpretazione, il mercato ha capito e quindi le imprese si trovano ad avere lavoro programmato per i prossimi mesi , e per qualcuna già fino alla scadenza dei benefici.
Ma questa situazione comporta anche qualche avvertenza, direi meglio che impone la necessità di avere attenzione a quanto si vuole fare. Intendo dire : in un mercato dove si fa fatica a trovare tecnici qualificati sulla materia e disponibili a prendere nuovi incarichi, imprese che abbiano conoscenza, capacità tecnica e finanziaria e possibilità di acquisire lavori da eseguire in un lasso temporale così limitato, è facile cadere nella rete di chi si dice pronto ad aprire il cantiere , sostenendo di avere team di tecnici pronti ad eseguire valutazioni e progetti , senza indicare chi farà tali opere ,e senza presentare portfoli di lavori similari già effettuati magari nella nostra provincia.
La legge del superbonus 110% è una grande opportunità, ma di non facile interpretazione a attuazione. Lo Stato paga ma pretende (tramite opportuni controlli) qualità nell’esecuzione dei lavori. Su questi cantieri serve gente qualificata, professionalizzata, direi certificata e non è una esagerazione visto che – e lo ricordo a tutti – da gennaio , chi fa cappotti o installa serramenti deve avere personale dotato di apposita certificazione che attesti la frequenza di corsi appositi, deve avere gli attestati abilitanti ai lavori di posa dei suddetti manufatti . Analoghe considerazioni sulla qualità andrebbero fatte sui professionisti che, a titolo diverso, devono essere coinvolti prima ancora di aprire un cantiere 110%. Quindi il mercato “frigge” ma attenzione a non scottarsi.
Il tema vero, decisivo, è quindi avere persone (impresa, tecnici, professionisti, maestranze) qualificate, certificate. Esigenza più facile a dirsi che, come spesso capita, a trovarsi. Ed è anche per questa ragione che l’Associazione Artigiani ha promosso la costituzione di un team di professionisti in grado di fornire consulenza ed assistenza alle imprese e ai cittadini. Un team composto da progettisti, ingegneri esperti nelle diverse fasi di intervento sul cantiere 110%, fiscalisti, avvocati, amministratori condominiali, esperti in rapporti con le banche o il nostro consorzio di garanzia fidi. Insomma: una squadra in grado di supportare e indirizzare le imprese e i cittadini committenti. E questo ci pare il miglior servizio che l’Associazione Artigiani possa fornire in una situazione come l’attuale dove i dilettanti rischiano magari di far sì le cose, ma male. Ma se si fanno le cose male, a pagare sarà sempre il committente in caso di controlli. Come diceva il vecchio slogan pubblicitario… meditate gente, meditate.

Bortolo Agliardi
Presidente Associazione Artigiani

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